Neve e pioggia riaprono i rubinetti di 140.000 lucani, mettendo fine ad una crisi idrica che aveva provocato disagi alle famiglie e danni alle attività commerciali. La diga della Camastra, che per mesi era stata l’immagine simbolo di un’emergenza che ha coinvolto 29 comuni, compreso il capoluogo Potenza, è passata dai 300.000 metri cubi di acqua dello scorso mese di novembre, livello più basso mai raggiunto, agli attuali 4.700.000. E ora, non ha più bisogno del fiume Basento, le cui acque erano state utilizzate nei mesi scorsi per alimentare l’invaso, tra le proteste di molti cittadini che ne avevano messo in dubbio la qualità nonostante le analisi condotte dall'Agenzia Regionale per l'Ambiente, e con molte mamme potentine che erano addirittura arrivate a ritirare i loro bambini dalle mense scolastiche. Il Governatore lucano Vito Bardi, nel suo ruolo di commissario straordinario per l’emergenza, non intende tuttavia abbassare la guardia, e ha già garantito che si lavorerà ora per dare continuità alla situazione e rendere più efficiente l’intero sistema idrico di una regione che ha vissuto il paradosso di rimanere senza acqua nonostante ne sia così ricca da cederla anche alle regioni vicine.