Se fosse funzionante questo dissalatore che si trova a Porto Empedocle renderebbe utilizzabili 100 litri di acqua al secondo che finirebbero direttamente negli impianti dell'AICA, l'azienda che si occupa della distribuzione dell'acqua ad Agrigento ed in tutta la sua provincia. Una delle più colpite storicamente dalla crisi idrica. Nella città dei templi infatti l'acqua non viene erogata giornalmente ma viene razionata ancora di più adesso con gli invasi siciliani la cui capienza è dimezzata a causa della mancanza di piogge di questo inverno anomalo. Abbiamo usato il condizionale perché l'impianto è inutilizzato da 11 anni. Questo dissalatore è stato inaugurato nel 2007, ha lavorato, ha funzionato fino al 2013 poi è stato dismesso. Adesso come vedete si trova in queste condizioni, è totalmente abbandonato. Il contratto di manutenzione con la ditta che se ne occupava non è stato rinnovato all'epoca in ottica di risparmio, ma questo dissalatore oggi servirebbe più che mai. "Oggi il dissalatore mette tristezza nel vederlo perché è abbandonato oramai da più di 10 anni, però da informazioni che noi abbiamo preso la condotta sottomarina è perfettamente funzionante ed efficiente, quindi basterebbe semplicemente, dico semplicemente è un eufemismo, basterebbe mettere in funzione dei motori nuovamente e poter dare acqua a tutta la comunità agrigentina perché la situazione potrebbe diventare davvero complicata". Nei piani straordinari della Regione pensati dal Presidente Renato Schifani, che ha istituito una Task Force, c'è l'idea di rimettere in funzione il dissalatore che però è stato vandalizzato e ancora non è chiaro se possa tornare in attività e soprattutto a quale prezzo.