Un mese fa erano state le verifiche sui viadotti Fado e Pecetti, ritenuti non sicuri, a obbligare la chiusura di un tratto dell'Autostrada A26; ora è la caduta di calcinacci dalla galleria Bertè, in direzione Genova, a bloccarla di nuovo. Una tragedia sfiorata tra Masone e il bivio con la A10, in direzione Voltri, ma il crollo non ha coinvolto i mezzi in transito. Le immagini scattate dai cellulari, poi pubblicate dal Comune di Rossiglione sui social, sono comunque impressionanti. Una grossa lastra di cemento è crollata dalla volta, finendo nella corsia centrale e la galleria in quel momento è attraversata da auto e mezzi pesanti che, dopo la chiusura, sono rimasti in coda. Autostrade per l'Italia torna così sotto i riflettori. La società, concessionaria della A26, è già da tempo nel mirino dello Stato per la manutenzione di alcuni tratti sensibili e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è già partita una convocazione urgente. Coincidenza vuole che la notizia del crollo arrivi mentre è in corso una riunione con i vertici ASPI proprio sulle criticità delle infrastrutture nella regione. "Siamo allibiti", ha dichiarato il governatore Toti, "Da tempo", ha detto, "chiediamo di conoscere la situazione di sicurezza di gallerie e viadotti". Il sindaco di Genova, Bucci, parla del grave episodio definendolo "un motivo in più" per avviare un piano di controllo non solo dei ponti, ma anche delle gallerie, perché il crollo nella Bertè è solo l'ultimo episodio di una lista ben più lunga di cedimenti e tragedie sfiorate di cui è già pieno il 2019.