Queste immagini documentano la frana che il 2 agosto ha travolto la via normale di ascesa del Cervino, pietre grosse come automobili sono rotolate giù dai 3715 m della "Testa del leone", nello stesso punto in cui mezz'ora prima era passato un gruppo di escursionisti. La sera stessa è stata emanata un'ordinanza che ha chiuso il Cervino temporaneamente, troppo pericoloso avventurarsi le Guide Alpine lo avevano già detto il 20 luglio stoppando le escursioni e sconsigliandole agli alpinisti, ma non sono state sempre ascoltate. "Qualche alpinista prima si è avventurato, diciamo che quelli che abbiamo evacuato dalla Capanna Carrel il giorno della frana, ha ammesso di essersi spaventato parecchio e non ha messo in dubbio il fatto di essere portato via in elicottero, anzi ha tutti ringraziato". Frana senza conseguenze per fortuna ma non si è trattato dell'unico crollo In questa calda estate sono proprio le temperature alte e persistenti, la causa di questi fenomeni. "Questi crolli massicci sono generati da un'alta temperatura che ormai persiste da quasi due mesi a una quota tra i 3500-4500 temperatura decisamente anomala per il periodo che stiamo passando. C'è un surriscaldamento della roccia in generale che tocca il permafrost, il permafrost è questa parte di ghiaccio che fa da collante tra roccia e roccia che invece viene toccato e viene sciolto, quindi innesca queste frane". "Vent'anni fa l'isoterma, che significa lo zero termico superava i 4000 metri magari un giorno due giorni, tutta l'estate, adesso l'isoterma è persistente sopra i 4000 metri, quasi da 45-50 giorni". E gli effetti sono purtroppo visibili a occhio nudo. Quello è il ghiacciaio del Plateau Rosa siamo a 3500 m, lassù a metà giornata si sono toccati addirittura i 16 gradi. Chi lo conosce bene ci ha detto che il ghiacciaio in questo momento è in condizioni disastrose, è arretrato di 8 m in poche settimane per la prima volta nella storia a fine luglio è stato stoppato il tradizionale sci estivo neve completamente sciolta. "E' un effetto devastante sul ghiacciaio, perché scioglie praticamente in maniera sproporzionata quindi la perdita del ghiacciaio in un'estate è pari a quello che non è successo negli ultimi vent'anni, in un'estate se lo sta mangiando".























