"È una giornata importante, è arrivato un segnale significativo contro il senso di impunità che si respira nel nostro Paese. Ringrazio i nostri avvocati che dopo 16 anni sono invecchiati con me". Così Ilaria Cucchi ha commentato la sentenza della Corte d'Appello di Roma sui depistaggi seguiti alla morte del fratello Stefano, arrestato il 15/10 del 2009 e deceduto una settimana dopo all'ospedale Sandro Pertini mentre era in custodia cautelare. I giudici della Corte di Appello di Roma hanno confermato la condanna per 2 degli 8 carabinieri: Lorenzo Sabatino a 1 anno e 3 mesi, Luca De Cianni a 2 anni e 6 mesi. Riconosciuta l'intervenuta prescrizione per il generale Alessandro Casarza, per Francesco Cavallo e per Luciano Soligo. "Questa sentenza di oggi deve essere un monito per tutti coloro che pensano di poter continuare ad andare avanti con il metodo dei due pesi e due misure. Non funziona così, e Stefano Cucchi ne è la dimostrazione". Assolti invece Massimiliano Colombo Labriola e Tiziano Testarmata, condannati in primo grado. Ridotta, in secondo grado, la pena a 10 mesi per Francesco Di Sano. Le accuse contestate vanno dal falso al favoreggiamento, all'omessa denuncia e calunnia. Il procedimento è l'ultimo capitolo giudiziario legato al caso Cucchi, che ha sollevato negli anni un forte dibattito pubblico sul tema della violenza istituzionale e dei meccanismi 24. .