Condannati i genitori di Eleonora. Non hanno lasciato alla figlia, diciassettenne, la libertà di scelta, la possibilità di vivere. Curata con il metodo Hamer e non con la chemioterapia per una leucemia che poteva essere probabilmente superata. Eleonora, secondo la sentenza, potrebbe essere stata indotta a rifiutare la chemioterapia per vitamine e cortisone che l' hanno accompagnata alla morte a soli 17 anni. Un caso che ha fatto discutere e non poco. Prima prosciolti, poi condannati, i genitori rimangono convinti della loro decisione. "Credo nella giustizia divina, non ho sbagliato nulla. Rifarei tutto quello che ho fatto", così la madre di Eleonora. "Solo io" - aggiunge - "so quanto ha sofferto mia figlia". È stata curata con un metodo che ad oggi non ha certo brillato per risultati. Secondo la comunità scientifica in realtà si baserebbe su teorie mai sottoposte a una vera sperimentazione. Il presupposto è che il tumore sia il frutto di un conflitto psichico. Per Ryke Geerd Hamer, radiato dall'Albo dei Medici nel 1986, il cancro di per sé non è mai mortale. In Italia uno degli ultimi casi è proprio quello di Eleonora. Come spiega l'AIRC, l'Associazione Italiana Ricerca contro il Cancro, nel metodo Hamer sono presenti idee razziste e antisemite e si rinnega l'uso dei farmaci, provocando ai pazienti gravi ritardi nell'inizio delle terapie e trasformando così tumori curabili in incurabili. Le vitamine non possono curare i tumori, gli scienziati sono chiarissimi su questo.