Lungo la rotta dei colonizzatori Greci, che nell'VIII secolo avanti Cristo fondarono sulle coste della Sicilia floride città, è arrivata a Palermo la statua acefala della dea Atena. Concessa in prestito dal museo dell'acropoli di Atene, per i prossimi quattro anni sarà esposta al museo Salinas. "Sono dei rapporti veramente stretti, da sempre, tra la Grecia e la Sicilia, quindi oggi siamo qui per aprire nuove strade". Il prezioso reperto del V secolo avanti Cristo ritrae la dea vestita con un peplo, una lunga cintura a stringerle la vita. Le braccia sono andate perdute, come la testa. Sarà ospitata qui dove tutto parla greco -come ha ricordato la direttrice del Salinas- in buona compagnia con le sculture delle divinità che decorano i fregi dei templi di Selinunte, una delle principali città della Grecia Antica. "Atena era una delle divinità adorate a Selinunte. Ecco dunque che la storia della Grecia e della sua più importante colonia, la Sicilia, si intrecciano oggi per diventare percorso culturale". A sigillo della rinnovata collaborazione tra due Paesi che custodiscono i segni di un'antica e comune civiltà, ad Atene è stato riportato un frammento del Partenone rimasto a lungo esposto al Salinas. "Sono già stati fatti tanti appelli. Tutte le parti, i fregi del Partenone che sono in giro devono tornare dove sono nati e dove hanno senso. Penso che questo sia un indirizzo che l'Italia, partendo dalla Regione Sicilia, sta dando un pochino a tutto il mondo".























