Chi ha superato il Covid si trova molto spesso, una volta uscito dalla terapia intensiva, ad affrontare anche una lunga e talvolta complicata riabilitazione neurologica. Non esistono al momento studi specifici in Italia, ma un numero consistente in Cina, sono il 37% di pazienti ex Covid, ha riportato danni neurologici. “Danni di tipo vascolare, sopratutto nei fenomeni trombotici, che sono legati alla malattia, quindi possiamo avere vere e proprie manifestazioni ictali e, come tali, possiamo avere delle inplegie, quindi delle paralisi. Possiamo avere dei disturbi del linguaggio, delle fasie, così come abbiamo visto essere i più caratteristici e più frequenti disturbi legati all'olfatto, quindi la perdita di olfatto e la perdita di gusto.” Dunque, una serie di patologie che, sommate a quelle neurologiche, rendono ancora più complicata la ripresa. L'Istituto Maugeri di Pavia, da sempre polo d'eccellenza per la riabilitazione, ha accolto da subito pazienti ex Covid con problemi neurologici. “Pazienti, ad esempio, che arrivavano a noi, arrivavano con una sindrome, oltre quella neurologica, la sindrome di allettamento e anche la possibile presenza di miositi, cioè di danno muscolare primitivo legato alla malattia, ed arrivano, naturalmente, non dimentichiamoci, con problematiche respiratorie.” I danni neurologici più frequenti post Covid sono quelli causati dagli ictus, ma il sistema nervoso centrale, una volta colpito, può interessare anche le aree della vista, dell'olfatto o del linguaggio. “Anche gli ictus normali non recuperano, ovviamente, tutti nello stesso modo, quindi le forme più gravi hanno dei reliquati che persistono, quindi della disabilità che sarà verosimilmente permanente, come può capitare negli ictus, e ci saranno, viceversa, delle situazioni che recuperano in grado significativo.”.