Disegno di legge Zan. Già approvato alla Camera lo scorso novembre e ora arrivato finalmente al Senato, ma non sarà un passaggio semplice né breve. E capiamo insieme perché. Innanzitutto ripercorriamo quali sono le tematiche centrali di questo disegno di legge che mira ad estendere quella che è già la legge Mancino per andare a punire, a sanzionare con multe ma anche la pena in carcere fino a 6 anni tutti quegli atti che sono discriminatori nei confronti delle persone, dei cittadini, per ragioni di sesso, identità di genere, identità sessuale, disabilità. Su questo torneremo insieme perché le parole sono importanti. Altre novità introdotte da questo disegno di legge: una giornata nazionale che miri a sensibilizzare la popolazione sull'importanza della tematica e per limitare il più possibile, facendo prevenzione, gli atti discriminatori, di nuovo contro omofobia, lesbofobia, bifobia, transfobia e poi un fondo aggiuntivo che rinforzi le forze in campo per quanto riguarda la prevenzione, quindi centri di aiuto, di ascolto, di sostegno psicologico. Quali sono però gli aspetti più problematici quando si tratta di trovare un accordo politico su questo? Beh, il concetto di identità di genere che, appunto, tra quelli che vengono tutelati, secondo alcune forze politiche è invece troppo fluido e rischia di andare a limitare ulteriormente la libertà di espressione, che è un altro, appunto, dei pilastri più contestati di questo nuovo testo di legge. E poi l'autonomia scolastica, che cosa significa? Che l'introduzione di una giornata nazionale con tutte le attività di sensibilizzazione correlate, riguarderebbe anche le scuole, soprattutto le scuole. E c'è invece chi chiede che venga garantita l'autonomia agli istituti che, appunto, scelgono di non aderire a queste iniziative o di non farlo completamente. Ma veniamo alla giornata di oggi e alle giornate che seguiranno. Perché il percorso, l'iter legislativo, è evidentemente complesso. Dicevamo che l'approvazione alla Camera è già arrivata lo scorso novembre. L'inizio della discussione al Senato oggi. Ci sarà innanzitutto un confronto per quanto riguarda la costituzionalità del disegno di legge, che però non dovrebbe essere un problema essendo già stato approvato alla Camera ed essendo un voto palese, mentre potrebbe essere un voto a scrutinio segreto quello all'interno del Senato ed è lì che si teme che possano esserci i cosiddetti franchi tiratori. Perché, come vediamo in quest'altra grafica che abbiamo preparato, il Senato ha un equilibrio molto delicato. Ci sono le forze di destra: Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia, che sono apertamente contrarie a questo disegno di legge. Ci sono Movimento 5 Stelle, PD, LEU, quindi parte anche del Gruppo Misto, che sono a favore del disegno di legge così com'è. E poi c'è Italia Viva, che come abbiamo visto, con i 17 senatori potrebbe fare l'ago della bilancia di questa situazione e decidere, infine, come indicato dal leader Matteo Renzi di, insomma, avere, presentare molti emendamenti. Vedremo come andrà a finire, sicuramente c'è anche il rischio che tutto il voto venga poi rimandato a settembre, visto che è un periodo questo prima di agosto in cui si concentrano tante scadenze importanti anche per decreti legge più urgenti, vedremo.