Sono docenti, ma non potranno insegnare; sono professori, ma non potranno lavorare a contatto con gli alunni. Le novità sugli insegnanti No-vax contenute nell'ultimo Decreto non convincono molti Presidi, perché con la fine dello Stato di Emergenza, dal primo Aprile, questi professori potranno rientrare a scuola con il Green pass base, quindi solo con un tampone, ma non potranno fare lezione in classe. Saranno utilizzati in attività di supporto all'Istituzione scolastica. Ma cosa potranno fare, in concreto. "Il problema fondamentale è che queste attività a scuola, di fatto, non esistono. A scuola è impossibile svolgere attività che non prevedano il contatto con gli studenti. Quindi io trovo questa misura abbastanza criticabile, perchè mi sembra più una misura volta, appunto, a reintegrare di uno stipendio chi, in realtà, non si è vaccinato e quindi non ha osservato le regole, e mi sembra un danno e una beffa nei confronti dei tantissimi docenti che invece, con senso di responsabilità, questo lo hanno fatto." Resta l'obbligo di concludere il ciclo dei vaccini fino al 15 giugno 2022 per tutto il personale scolastico che si tratti di docenti, ATA o collaboratori scolastici; ma la fine dello Stato di Emergenza fa decadere l'obbligo del super Green pass per accedere a scuola. In caso di inadempimento però non scatta più la sospensione dello stipendio come succedeva finora, ma il dirigente scolastico dovrà utilizzare il docente non vaccinato diversamente. "Questi docenti No-vax che rientrano e che magari non si vaccineranno, verranno adibiti ad altre mansioni verranno pagati con dei fondi che saranno prelevati, da quelli disponibili per il rinnovo dei contratti di tutti." Ma i professori così rischiano di essere demansionati? "E' evidente che, se un docente non fa il docente, fa qualcos'altro che non dovrebbe essere, non dovrebbe rientrare nel suo profilo. Quindi mi sembra difficile parlare di non demansionamento.".