Il Governatore Luca Zaia l’aveva promesso e ha mantenuto l’impegno presentando ricorso alla Consulta contro la nuova norma. È braccio di ferro tra il Veneto e il Governo sul decreto legge n.73 che impone l’obbligatorietà vaccinale. “È una coercizione attuata con decreto d’urgenza” ha detto “senza precedenti storici a livello internazionale, nemmeno in periodi bellici, che rende l’Italia il Paese con il maggior numero di vaccinazioni obbligatorie in Europa”. Contrari al decreto anche le Regioni Liguria e Lombardia. In linea generale, non si contesta la validità dei programmi di vaccinazione ma piuttosto l’esistenza del presupposto di necessità e urgenza su cui si basa il decreto legge. Il Governo però tira dritto, pronto a riprendere l’esame del provvedimento martedì prossimo. Un testo che torna al Senato modificato e, sostanzialmente, ammorbidito sul fronte delle sanzioni per effetto degli emendamenti approvati la settimana scorsa. Si abbassano ulteriormente le multe previste per i genitori inadempienti, salta il rischio di perdere la patria potestà e anche i minori stranieri non accompagnati dovranno essere vaccinati obbligatoriamente. Un tema delicatissimo che continua a far discutere e dividere. Davanti a Palazzo Madama, mentre era in corso l’esame del decreto Lorenzin, proseguiva la protesta dei comitati “no vax” per ribadire il no all’obbligo vaccinale considerato, in alcuni casi, pericoloso per i bimbi. Online è dovuto intervenire l’Istituto Superiore della Sanità con il decalogo per tentare di fare chiarezza su quelli che definisce “falsi miti”. Non è vero – si legge – che con il nuovo decreto aumentano i vaccini da fare ai bimbi. Non c’è nessun legame tra autismo e vaccinazioni e queste ultime non portano malattie autoimmuni.