Delitto Garlasco, dna di Sempio confrontato con altre tracce

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1 giorno fa

L'impronta di una scarpa, la tastiera del computer fisso, il tappetino del bagno, un dispenser per il sapone. Oggetti di uso comune diventati reperti prelevati dalla villetta di via Pascoli a Garlasco e analizzati già 18 anni fa e poi ancora negli anni successivi, più e più volte. Le ultime ore di Chiara Poggi, la sua morte violenta, la tragedia della famiglia, i rapporti sentimentali e quelli amicali tornano sotto la lente d'ingrandimento non solo della Procura di Pavia. Le prossime settimane il DNA di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, indagato oggi come un presunto autore del delitto, verranno confrontate con campioni già repertati e custoditi, alcuni mai analizzati, che i magistrati di Pavia hanno recuperato per riaprire l'inchiesta nonostante la condanna in via definitiva di Alberto Stasi nel 2015. Su tutti il materiale biologico intorno alle unghie della vittima, DNA che secondo i consulenti della Procura sarebbe in parte comparabile con quello di Sempio ma che secondo il super esperto nominato dalla sua difesa, l'ex comandante del Ris di Parma, Luciano Garofano, sarebbe inidoneo per un confronto anche con le nuove tecniche. Perché se è vero che con il passare del tempo le tecniche cambiano e si affinano, il tempo ha cancellato anche alcuni reperti. Il pigiama indossato da Chiara è stato distrutto nel 2022. Quello stesso anno la tastiera del pc insieme alla sedia e alla bicicletta sono stati restituiti alla famiglia. E poi ci sono altri punti chiave dell'indagine che ha portato alla condanna di Stasi che oggi vengono contestati. L'impronta della scarpa nella villetta indicata nelle sentenze come quella del killer attribuita a Stasi, che per i periti era una Frau taglia 42, viene rimessa in discussione. Andrea Sempio era stato già indagato nel 2017 ma la sua posizione venne archiviata poco dopo perché secondo il giudice le tracce di DNA dell'amico del fratello potevano essere presenti sul computer fisso di casa Poggi perché lo usavano entrambi. Ora la procura indaga anche su quelle telefonate che Sempio fece a casa Poggi, pur sapendo che il fratello Marco era in vacanza lontano da Garlasco e su quello scontrino di un parcheggio a Vigevano proprio nelle ore del delitto conservato, perché non si sa mai. .