Questa volta sceglie di non rispondere alle domande dei Carabinieri del nucleo investigativo di Milano Daniela Ferrari, 65 anni, la madre di Andrea Sempio, convocata come persona informata sui fatti e accompagnata in caserma dall'avvocata del figlio, come nelle sue facoltà in quanto madre dell'indagato dell'omicidio in concorso di Chiara Poggi nella nuova inchiesta della Procura di Pavia, la donna resta in silenzio. "State reggendo comunque? Sì." Tutto ciò che sapeva lo ha già detto nel 2008 e poi nel 2017 ci spiega chi l'accompagna, sottolineando come sia un momento particolarmente difficile per la donna, molto provata, ma è probabilmente ancora intorno agli spostamenti e agli orari in quella mattina del 13/8/07, quando fu uccisa Chiara che i Carabinieri avrebbero voluto chiederle chiarimenti. Prima il suo viaggio in auto verso Gambolò alla ricerca di un telecomando, poi la staffetta col figlio a cui intorno alle 10 aveva lasciato l'auto per andare in libreria a Vigevano, come ha sempre raccontato e poi quello scontrino del parcheggio trovato in auto e conservato per più di un anno. "Il marito l'aveva ritrovato pulendo la macchina e l'avevano tenuto per sicurezza che Andrea non l'ha portato spontaneamente perché pensava non ce ne fosse bisogno. Quando i Carabinieri gli chiesero, ha qualcosa che possa dimostrare la sua il suo viaggio a Vigevano e lui ha detto sì, ok, allora vado casa e vado a prenderlo e poi l'ha consegnato." Secondo investigatori e inquirenti restano molti i punti da chiarire nella ricostruzione dell'omicidio di Chiara Poggi, per cui è in carcere dal 2015 l'allora fidanzato Alberto Stasi, condannato in via definitiva. Il prossimo 16/5 il tribunale di Pavia conferirà l'incarico per eseguire una serie di nuovi accertamenti nella forma dell'incidente probatorio chiesti dai magistrati che hanno riaperto l'indagine su Sempio. .