"Per quel che mi riguarda cattiverie non ce ne sono. Non è mai stata fatta una cattiveria. Anzi io credo esattamente il contrario. Ci sono metodiche di allenamento, ci sono correzioni, ci sono atteggiamenti che sono rivolti al gesto tecnico, non sono rivolti all'offesa della persona, alla.. al corpo, all'atteggiamento personale. Cioè non è.. non ci sono offese. Ci sono livelli di comunicazione volti semplicemente a strutturare degli atleti che devono credere in se stessi, fare credere che quel momento in cui manca un qualche cosa è un momento, è un passaggio". Alcune delle ragazze, però, che l'hanno denunciata non sarebbero del tutto d'accordo. "Io ci ho provato. Sicuramente si poteva anche fare meglio. Però ecco è comunque una scelta quella di fare quello che si fa. Di conseguenza ecco io non è che lì arrivi in un contesto dove sei obbligato, dove sei obbligato a stare. L'agonismo ad alto livello non è per tutti. Però c'è quella soglia dove tu talento che sei arrivato a me e io ti sto cercando di costruire dal punto di vista tecnico c'è quella soglia che dobbiamo cercare di farti arrivare a superare e purtroppo è lì che si capisce se questo sport è per tutti o se questa tua attività è anche per te oppure non lo è".