È stato scoperto nel più classico dei modi, quando al giro delle 8:00 del mattino le guardie penitenziarie non lo hanno trovato nella sua cella. Ed è ancora più banale la dinamica dell'evasione: le sbarre segate, le lenzuola arrotolate e via, nel perimetro del carcere di Opera, alle porte di Milano. Non è chiaro come Toma Taulant, 41 anni, origini albanesi, con il fine pena fissato ad ottobre del 2048, sia riuscito a superare la cinta muraria esterna, se da solo o con la complicità di qualcuno. Quel che è certo è che non si tratta della prima fuga da una struttura penitenziaria. C'era già riuscito tre volte, l'ultima nel 2013 dal carcere di Parma. Il 41enne è ora ricercato e la sua foto è stata diffusa, ma questa ennesima evasione solleva ancora una volta il tema drammatico della situazione nelle carceri del nostro paese. Ad Opera, secondo i dati diffusi dal sindacato della polizia penitenziaria, ci sono 1.338 detenuti per 918 posti disponibili. Il sovraffollamento supera il 150% a fronte di 533 agenti, quando ne necessiterebbero almeno 811. .























