Fra la società autostrade e il governo, non c'è tregua. Il ministro degli esteri Luigi Di Maio, in un post su Facebook torna all'attacco e smentisce lo spettro del maxi risarcimento, paventato da Aspi. Il presunto indennizzo di 23 miliardi, scrive il leader del Movimento 5 Stelle non ha nessuna base legale. Lo ha stabilito una relazione della Corte dei conti, approvata già a novembre, ma resa nota solo nelle ultime ore. Nel 2020, continua il ministro, una delle prime cose da inserire nella nuova agenda di governo dovrà essere la revoca delle concessioni ad autostrade, con l'affidamento ad Anas e il conseguente abbassamento dei pedaggi autostradali. E poi torna sul crollo del ponte Morandi, scrivendo che le famiglie delle vittime aspettano una risposta. E noi gliela daremo, non solo a loro, ma a tutto il paese, conclude. Sui prossimi passi il governo è diviso. Se Di Maio spinge per la revoca, il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, la ministra dei trasporti, Paola de Micheli, frenano, facendo capire che è ancora tutto da decidere. Intanto i contatti tra il ministero dei trasporti e concessionari vanno avanti con autostrade per l'Italia, che ha annunciato la proroga della sospensione degli aumenti dei pedaggi. Autostrade si è impegnata a valutare soluzioni di agevolazione tariffaria l'utenza quale parziale compensazione dei disagi dovuti a maggiori tempi di percorrenza in quelle regioni, ovvero la Liguria, le Marche, l'Abruzzo nelle quali sono stati assunti provvedimenti dall'autorità giudiziaria. Chi chiede subito una risposta, ovvero pedaggi gratis è comitato ligure per le autostrade.