Noi parliamo di un tempo impazzito, pensando ai nostri giorni, alludendo al tempo meteorologico. Però, in fondo è impazzito anche il tempo della nostra quotidianità esistenziale, come è saltato il concetto di progressione regolare del tempo. E' subentrato un senso del tempo che si potrebbe dire sussultorio, convulso, continuamente terremotato, come si diceva prima, dal brusio, ma soprattutto da questa successione vertiginosa che ci rende un po' spaesati e che in qualche modo rischia di ridurre il nostro tempo in macerie in 1.000 frantumi. .























