Possono medicina, istituzioni e impresa mettersi insieme per la salute dei cittadini? Devono quando si parla di prevenzione. "Qualsiasi sia l'iniziativa di prevenzione che mi viene proposta è importante, perché al momento in cui si parla di screening della popolazione noi andiamo a prevenire. Addirittura, in questa iniziativa noi parliamo di diagnostica avanzata e quindi andiamo a sorvegliare quello che è lo stato delle malattie sul nostro territorio". È promossa da AMCLI, Cittadinanzattiva, Federchimica Assobiotec e Diasorin la campagna sociale di sensibilizzazione e informazione dedicata alla prevenzione dell'antibiotico resistenza, allo screening delle infezioni materno-fetali e della tubercolosi. "Oggi parliamo di tre aspetti fondamentali che riguardano l'antibiotico resistenza che è diventato un problema di sanità pubblica importante oltre che di sostenibilità al Servizio Sanitario Nazionale, e delle infezioni congenite del neonato che in particolare per Toxoplasmosi e Citomegalovirus oggi hanno uno screening raccomandato in Italia, mentre per la Rosolia non è più necessario. L'altro aspetto importante è quello della tubercolosi latente su cui ancora non c'è un sistema sorveglianza nazionale ed è fondamentale attivarlo per arrivare all'obiettivo dell'eradicazione della TBC anche nel nostro Paese". "I laboratori di microbiologia di specialisti microbiologia e virologia rappresentano le sentinelle della diagnostica della sorveglianza delle malattie infettive, quindi è fondamentale che ci sia un'implementazione di questi laboratori, quindi di impegno da parte dei politici, ma soprattutto una collaborazione stretta con tutte le istituzioni, e anche con gli stakeholder che sono le aziende di diagnostica e delle rappresentante dei pazienti". La campagna illustrata in Senato si svilupperà nell'arco di tre anni e vedrà nel corso del 2024 una serie di eventi da Nord a Sud aperti al pubblico per arrivare all'elaborazione di proposte concrete da trasmettere al legislatore. "Crediamo nel ruolo della diagnostica, in un ruolo che è diventato nuovo e più evidente, sia a livello pubblico che istituzionale, in parte come effetto della pandemia. Riteniamo che la diagnostica possa avere un ruolo centrale non soltanto nel contrasto delle patologie, ma anche nel contribuire contribuire in un ridisegno degli obiettivi di salute".