L'innalzamento all'abbassamento del limite di velocità sulle strade deve tenere conto delle caratteristiche di ogni strada e deve rispondere a precise condizioni. "Qualsiasi fissazione generalizzata nel contesto urbano risulta di per sé arbitraria." Lo stabilisce la direttiva del Ministero dei Trasporti sui limiti di velocità nelle aree urbane, dopo le ordinanze del Comune di Bologna che istituiscono il limite di 30 km orari. La ponderazione dei limiti di velocità, si legge, deve essere valutata non solo rispetto all'innalzamento del limite massimo, dai 50 a 70 km/h, ma anche rispetto all'introduzione di limiti inferiori a 50 nella consapevolezza che l'imposizione generalizzata di limiti eccessivamente ridotti potrebbe causare intralcio alla circolazione. Sulla base della direttiva deroghe, rispetto al limite generale dei 50 km orari, possono essere previste solo per aree delimitate e in presenza di determinate condizioni, se mancano i marciapiedi e c'è movimento pedonale intenso, per anomali restringimenti delle sezioni stradali, pendenze elevate, andamenti tortuosi tipici di nuclei storici e vecchi centri abitati, frequenza di ingressi e uscite da fabbriche, stabilimenti, asili, scuole, parchi gioco e ancora pavimentazioni sdrucciolevoli o curve che diventano pericolose durante l'inverno o a causa di condizioni metereologiche avverse. Per il Ministro Salvini in videocollegamento con il sindaco di Bologna Lepore è stata occasione, riferiscono i rispettivi staff, per fare il punto della situazione in un clima cordiale e costruttivo, con l'obiettivo di tutelare la sicurezza senza danneggiare gli utenti, favorevole ai 30 km orari si era detto anche il sindaco di Roma Gualtieri tornato sul tema. "Noi a Roma stiamo allargando le zone 30 in modo significativo, abbiamo un piano, di arrivare al 70%. Nelle zone diciamo abitate, sulla viabilità secondaria è bene che vado a 30 all'ora perché è più sicuro.".