Disagio giovanile, presentato progetto Mi Vedete di Lundbeck

Ascoltare i ragazzi, intercettare il loro disagio prima che diventi disturbo. Intervenire il prima possibile. È nato con questo obiettivo il progetto: "Mi vedete?" All'interno degli istituti scolastici e realizzato grazie alla collaborazione tra Lundbeck Italia e Your Business Partner. Un progetto presentato a Roma con diversi obiettivi, perché sia esteso il più possibile negli istituti scolastici italiani. E perché si attivi una risposta organica sul territorio, con il coinvolgimento delle istituzioni. "È fondamentale intercettare il disagio prima che diventi disturbo, in quanto il disturbo porta poi ad una conseguenza molto grave per la società, per i nostri giovani, per i nostri adulti genitori". I dati parlano chiaro, il disagio giovanile continua a crescere. "Il dato, secondo me, più importante che viene fuori da tutto lo studio, è proprio questa invisibilità dei più giovani. Questa tendenza che noi adulti abbiamo, a sottovalutare il disagio". Con l'istituzione dell'osservatorio Well Fare, cerchiamo di lavorare sul benessere delle giovani generazioni, proprio per incrementare e coltivare questo sviluppo socio-culturale che è necessario intorno al benessere e alla salute mentale dei nostri giovani". "E voi? Voi mi vedete?" "La prevenzione è un elemento centrale per la salute mentale e per permettere ai ragazzi di difendersi e di capire quali sono i rischi di una cattiva salute mentale. Agire nelle scuole oggi è centrale per la nostra società". "Il progetto nasce da un attento ascolto di quelli che sono i bisogni degli adolescenti, dei ragazzi. Li abbiamo ascoltati per capire quelli che possono essere i loro disagi e soprattutto per avere delle indicazioni per far sì che questi disagi vengano gestiti e non divengano disturbi". "Mi è piaciuto molto partecipare a questo progetto, perché finalmente c'è voglia di dialogo intergenerazionale per mettere a confronto le diverse percezioni che, come si evince dai dati della restituzione, sono totalmente, ed anzi diametralmente opposte, tra adulti e giovani".