In Piemonte un litro d'acqua potabile su tre si perde a causa delle falle nella rete idrica. Un 33% di dispersione che, pur essendo inferiore alla media nazionale del 42%, pesa eccome in una condizione di siccità come quella che stiamo vivendo in questi mesi. Così la Regione ha varato un piano da 486 milioni di euro per ammodernare le centinaia di reti idriche sul territorio entro il 2026, sfruttando anche i fondi del PNRR. "È un piano Marshall per l'acqua, per preservare la risorsa idropotabile. Sono sotto circa 500 milioni e verranno utilizzati le bollettazioni dei cittadini, in parte il PNRR -circa 100 milioni- e in parte i fondi europei che stiamo cercando di attrarre sul Piemonte". "Al momento è circa del 33% la dispersione in Piemonte. Qual è il dato che volete raggiungere?" "Beh, l'ideale sarebbe arrivare a zero, ovvio che è impossibile. Comunque arrivare a una classe -ci sono varie classi- che è quella ottimale, quindi sotto il 25%". "Entro il 2026?" "Ci proviamo, sicuramente i tempi sono stretti ma questo è uno degli obiettivi". Per raggiungerlo ci sarà bisogno di manutenzioni, nuove tecnologie, contatori di ultima generazione e nuovi serbatoi, certo, ma non solo. La ricetta per recuperare l'acqua che perdiamo è molto costosa e complicata e contempla interventi strutturali. "Cominciare a organizzare la verifica delle reti e andare a sostituire tutte le reti che hanno più di 50 anni". "Tutte le reti che hanno più di 50 anni?" "Tendenzialmente sì. Anche perché sono con materiali obsoleti e che non danno garanzia".























