I casi di disturbi del comportamento alimentare nel nostro Paese sono tanti e i numeri sono in crescita. Possiamo andare a vedere cosa è successo negli ultimi anni: ebbene, dal 2019 al 2022, in mezzo c'è stata la pandemia, i numeri sono più che raddoppiati: si è arrivati ad un milione e mezzo di nuovi casi registrati in un anno per un totale, se andiamo a guardare al 2023, di 3 milioni di persone che soffrono di questo tipo di disturbo. Sono il 5% della popolazione e si tratta, è bene dirlo, della punta di un iceberg. Perché in realtà c'è tantissimo sommerso, tantissime storie che non vengono documentate, tantissime persone che non riescono a chiedere aiuto. Ebbene, era stato istituito nel 2022 un fondo presso il Ministero della Salute di 25 milioni di euro che valeva per il biennio 2022-2023 che è stato poi rinnovato per il biennio 2023 e 2024 proprio per cercare di venire incontro a queste persone, di affrontare la situazione creando strutture che potessero curare le persone con disturbi dell'alimentazione. Un fondo che però è stato tagliato dall'ultima manovra quella del 2024. Vediamo che questo fondo a qualcosa è servito, perché negli ultimi anni si è passato dalle 91 strutture nel nostro paese del 2021 alle 126 del 2023 e sono comunque pochissimo, un numero veramente esiguo e, se andiamo a considerare i numeri che abbiamo visto. Lo vediamo con questa prima mappa che ci mostra come ci sia un enorme disomogeneità livello nazionale. Perché queste strutture sono concentrate soprattutto nel nord Italia, ce ne sono molte meno nel centro e nel sud Italia. In ogni caso, anche guardando la situazione regione per regione, le strutture sono troppo poche. Non ce n'è nessuna in Molise, solamente tre regioni hanno più di 10 strutture, tutte le altre meno di 10.