Dopo l'arresto della professoressa di sostegno accusata di violenza sessuale su un gruppo di 6 ragazzini nella scuola media di Castellammare di Stabia i genitori che hanno denunciato accettano di raccontare il dolore che i loro figli e loro stessi hanno vissuto. Sia per gli abusi in sé, sia per il fatto di non essere stati creduti perché la scuola si trova in un rione considerato difficile. Le indagini sono nate dopo la denuncia di una aggressione nei confronti della docente che sarebbe avvenuta ad opera di alcuni genitori. "Questi bambini provano imbarazzo e vergogna. Anche se noi abbiamo spiegato loro che l'unica a doversi vergognare è lei. Loro si sono sentiti lasciati soli dalla scuola, dall'istituzione perché comunque sono stati chiamati bugiardi loro e poi bugiardi, diciamo, noi genitori. Ancora oggi non hanno chiamato, non ci hanno fatto delle scuse. Poi per quanto riguarda l'aggressione noi siamo venuti a scuola per avere spiegazioni però abbiamo trovato un muro. Ci han mandato via. Noi siamo passate per mamme camorriste quando invece insegniamo ai nostri figli il rispetto". La professoressa, secondo le indagini della procura di Torre Annunziata con i carabinieri, per oltre un anno ha obbligato il gruppo di ragazzini a discorsi e contenuti di natura sessuale sia in un'aula della scuola chiamata la saletta, sia in chat. Cercava di indurli a compiere atti sessuali e in un caso avrebbe anche fatto violenza sessuale fisica su un ragazzino. "Li controllava e poi anche li minacciava dicendo che c'aveva un fidanzato che era un poliziotto, li bocciava. I ragazzi si sono chiusi i sé stessi". Abbiamo provato a contattare la dirigente scolastica ma non siamo riusciti a ottenere risposta.