L'ennesima giornata nera in Liguria, ancora una volta ostaggio dei cantieri lungo le carreggiate e dentro le gallerie sottoposte alla messa in sicurezza. Traffico e code alla vigilia del week end, tir incolonnati sulla A26 verso Genova sin dal mattino. La storia si ripete sulla A7 e A12. E al grido di “Liberate la Liguria” domani il trasporto si ferma per 24 ore. Autobus, treni, taxi e corrieri, aeroporto, mezzi pesanti e tutti i lavoratori impantanati nel caos. E si annuncia un'altra giornata di passione con lo sciopero regionale dei trasporti dalla provincia di Imperia alla provincia della Spezia e nuova protesta a Genova. Un corteo formato da una trentina di mezzi come martedì attraverserà nuovamente il capoluogo ligure sfilando nel centro per poi radunarsi davanti alla Prefettura. L'incontro a Genova con il Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli due giorni fa non ha garantito la ripartenza dell'economia in Liguria, che ha perso 1 miliardo di euro in un mese. Per questo FIT, CGIL e UIL, oltre all'emergenza traffico, con la protesta di domani ribadiscono la necessità di avviare i lavori per le nuove infrastrutture, come la Gronda, e un miglioramento del trasporto pubblico anche attraverso la riprogrammazione efficace dei flussi con piani urbanistici e risorse adeguati. La prima boccata d'ossigeno è attesa il 28 luglio, quando dovrebbero essere chiusi i cantieri nelle gallerie e riaperte le uscite in autostrada, e poi con il nuovo ponte Morandi, che sarà inaugurato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 3 agosto. Si chiamerà ponte San Giorgio e il 5 agosto sarà nuovamente percorribile tornando a unire la A7 Milano-Genova con la A10 Genova-Ventimiglia, spezzate il 14 agosto 2018.