Il problema non sono solo gli scafisti, che hanno delle grandi responsabilità, ma sono i mandanti. Sono quelli che fanno gli affari, che fanno gli affari e che poi guadagnano denaro speculando sulla disperazione e la fragilità di tante persone. Ora ci si ferma, un po', nel pensiero, agli scafisti. Dobbiamo andare molto più in alto, è lì che si deve colpire, non dimenticando che sono delle deportazioni indotte, perché la gente fugge dalla disperazione, dalla povertà, dalla violenza, dalle dittature. E noi invece li respingiamo, continuiamo a respingerli. Mortifichiamo l'impegno, ad esempio, di quelle ONG che stanno dandosi da fare nei nostri mari per soccorrere. È necessario che ci si fermi, che ci si interroghi, che si prenda coscienza, da parte di tutti, la vergogna di questo Occidente che sta non facendo fino in fondo quello che dovrebbe fare.