Non è una celebrazione, non è solo un corteo, una memoria viva quella che deve tradursi tutti i giorni, però, in responsabilità ed impegno, sennò diventano celebrazioni, diventano eventi. Questo noi non possiamo permettercelo, perché qui stanno camminando centinaia e centinaia di familiari che hanno visto assassinare i loro affetti, i loro amori, le persone più care. Siamo qui per loro, per non lasciarli soli, perché diventi una memoria che la trasmettiamo anche alle nuove generazioni, che è il segno della violenza criminale e mafiosa che c'ha accompagnato nell'arco di questi anni nella storia del nostro Paese e che purtroppo non è finita, perché non si uccide solo con le armi ma si uccide anche mortificando la vita, calpestando la libertà e la dignità, ricattando la dignità delle persone.