Sono scappati, no, sono tornati, troppo clamore mediatico, si sono allontanati per qualche ora. Tecnicamente non sarebbe comunque una fuga, visto che nei loro confronti non c'è alcun provvedimento giudiziario. Eppure il fatto rimane. Le tre famiglie dei quattro minori che erano sull'auto rubata, che lunedì scorso ha investito e ucciso la 71 enne Cecilia De Astis, si sono allontanate alle prime luci dal campo rom di Via Selvanesco. Una manciata di ore dopo il riaffido temporaneo alla famiglia, i minori spariscono, poi ricompaiono. Poi in teoria potrebbero sparire di nuovo senza commettere alcuna irregolarità. La Procura per i Minorenni, dopo una valutazione sulla loro pericolosità sociale, potrebbe disporre l'allontanamento dai genitori e l'affido a una comunità. Qualunque sia il provvedimento, anche eventualmente a carico dei genitori, allo stato delle cose sarà complicato farlo eseguire. Dopo la giornata trascorsa con le rispettive madri al comando della Polizia Municipale, i ragazzini hanno chiarito nuovi dettagli sulla vicenda, che insieme agli esiti investigativi completano la dinamica dei fatti. Da quella carambola della Citroen DS quattro bianca rubata al curvone di via Saponaro, che falcia senza scampo la donna sul marciapiede, agli spostamenti dei quattro minori che abbandonano la vettura in mezzo alla strada senza neppure voltarsi indietro. Fino a quelle magliette gialle e nere con i Pokémon, tutte uguali, acquistate qualche giorno prima nel vicino centro commerciale Il Fiordaliso, fatto che ha permesso, agli investigatori di rintracciare i ragazzini incrociando le immagini di videosorveglianza del negozio, con quelle nel parcheggio della targa del camper usato per lo shopping. Camper che all'alba gli agenti trovano all'accampamento. I quattro minorenni avevano appena confessato ai genitori quanto accaduto, forse il motivo per cui erano ancora lì. . .























