Dal 2022 Marta Maria Ohryzko era vittima di abusi e vessazioni. È quanto emerge dal fermo del compagno Batkratov Ilia. La vittima, 33 anni, è stata trovata a Ischia il 14 luglio, morta dopo essere caduta in una scarpata a poca distanza dalla roulotte nella quale abitava con il suo convivente, che aveva avvisato le forze dell’ordine della scomparsa della giovane la mattina del ritrovamento. I carabinieri hanno interrogato a lungo l’uomo in caserma, poi è arrivato il decreto di fermo: è accusato di maltrattamenti. Secondo quanto emerge, lui, di nazionalità russa, più di una volta l’avrebbe picchiata, le avrebbe impedito di curare le sue problematiche psicologiche e avrebbe minacciato di morte lei e i suoi parenti ucraini, insultandoli proprio per la loro provenienza. Nel 2022 la sorella della vittima denuncia le violenze: vengono refertate ustioni di secondo grado su tutto il corpo ma la vittima, una donna con fragilità psichiche, nega tutto. Sul corpo di Marta Maria sono stati trovati segni compatibili con l'ipotesi di violenze. È morta dopo un'agonia straziante durata ore. Secondo quanto ricostruito dall'inchiesta condotta dai carabinieri e coordinata dalla sezione Fasce Deboli della Procura di Napoli, il compagno ha ignorato le richieste d'aiuto della donna. Dalla lettura dei messaggi e dal registro chiamate, quasi tutte senza risposta, emerge l'agghiacciante scenario di una donna lasciata morire. Gli scrive: "sono caduta", "sono sdraiata vicino alle pietre", "perdonami per favore", "aiutami per favore ad alzarmi", "con questo mi salvi", "perdonami per tutto, aiutami per favore". Chiamate effettuate dalle 15:20 del pomeriggio fino alle 21:20 di sera del 13 luglio. È morta così Marta Maria, chiedendo aiuto al compagno.