Ambulatori fuorilegge, medici improvvisati. Il mercato della chirurgia estetica sta diventando un incubo. Sono già diversi i casi di persone danneggiate deturpate per sempre, morte nei lettini di strutture non autorizzate, prive di misure igieniche adattate in appartamenti fra i quartieri popolosi. L'ultima vittima delle liposuzioni killer aveva 46 anni. Ana Sergia Alchivar ecuadoregna ha avuto un malore in questa clinica, se così si può chiamare alla periferia di Roma, quartiere Torrevecchia, è deceduta in ospedale, era andata per sottoporsi ad un intervento di aspirazione del grasso, ma il medico, secondo le indagini, operava senza permesso. Peruviano 65 anni ha precedenti per lesioni era stato denunciato da alcune pazienti, con lui sono sotto inchiesta l'infermiera e l'anestesista. Interventi senza garanzie e a prezzi concorrenziali si stanno espandendo ovunque, complici le tante richieste di persone che vogliono migliorare o cambiare il proprio aspetto fisico e a morire fino ad ora le donne. A marzo scorso in uno studio di medicina estetica di Cinecittà, quartiere a est di Roma, la liposuzione è costata la vita ad una donna di 62 anni, Simonetta Calfus. La causa secondo l'autopsia, una grave infezione. Simonetta è morta all'ospedale Grassi di Ostia, dopo aver assunto degli antibiotici che non le sono serviti. Anche in questo caso il chirurgo era stato condannato per lesioni dopo un lifting, mal riuscito. Come lei sono morte Vanessa Cella a 37 anni Torre del Greco, Rossella Daga 39 anni cagliaritana Margheret Spada aveva invece solo 22 anni è morta a novembre 2024, sempre nella Capitale, dopo tre giorni di agonia per un intervento di rinoplastica parziale in un centro medico che la ragazza aveva scelto sui social. La struttura non era provvista di autorizzazione per quel tipo di intervento. La ragazza si era sentita male mezz'ora prima, appena le era stata somministrata l'anestesia. .