Avvolto in una kefiah e con la maglietta a rovescio, forse per non farsi riconoscere dopo aver vagato tutta la notte. Così Emanuele De Maria appare davanti alle telecamere di sorveglianza del Duomo, dal quale poi si lancerà, dopo la morte di Chamila Wijesuriya, a cinquant'anni, e dopo aver accoltellato Hani Nasr, baristi e colleghi in un hotel quattro stelle di Milano, dove il detenuto di Bollate aveva provato a costruirsi un futuro. Le telecamere scandiscono i movimenti che gli investigatori stanno definendo. La Procura di Milano ha aperto un fascicolo contro ignoti per favoreggiamento, per capire se qualcuno l'abbia aiutato, nonostante sia ritenuto improbabile dagli inquirenti. De Maria non aveva nulla con sé. Del telefono si è liberato dopo essere stato al parco, dove è stato ritrovato il cadavere di Chamila, accoltellata alla gola, come la prostituta che uccise nel 2016 a Castel Volturno, delitto confessato, per cui aveva ricevuto una condanna di 14 anni e 3 mesi. Una lama è stata ritrovata davanti all'hotel. Si ritiene che sia parte del coltello utilizzato nell'aggressione del collega, ora in ospedale. Il movente è chiaro agli inquirenti. Tra la donna uccisa e De Maria c'era una relazione sentimentale che lei voleva interrompere. A rafforzarlo la bustina con i capelli della donna e la sua foto trovate nelle tasche del suicida. Anche la direttrice dell'hotel ascoltata nelle scorse ore avrebbe riferito di aver intravisto atteggiamenti affettuosi tra i due, confermando che la condotta del detenuto non aveva mai destato preoccupazioni. Il collega accoltellato avrebbe invece raccontato di aver cercato di dissuadere la donna a frequentare De Maria, creando così il movente. Azioni premeditate di un uomo dall'infanzia difficile, come spiegano i rapporti degli psicologi del carcere: violenza tra i genitori, disoccupazione e droga, sino al tentativo fallito di entrare nella legione straniera. Non ce l'ha fatta a cambiare. Per venerdì sono fissati gli esami autoptici sui corpi della donna e del suo presunto assassino, a definire i contorni di un dramma senza più mistero. .