Donne uccise a Roma, si indaga su chat incontri

È tempo di verifiche nell'indagine condotta dalla squadra mobile di Roma sull'omicidio delle tre donne uccise a poca distanza di tempo e disparse nel quartiere Prati, a due passi dal tribunale. Si verificano i tabulati telefonici delle tre vittime, dedite alla prostituzione. I messaggi, gli ultimi sui cellulari, i contatti di alcune chat di incontri ma soprattutto le telecamere di sorveglianza, quelle poste sugli edifici via Riboty e quelle all'interno dell'appartamento delle due quarantenni di origini asiatiche, uccise a poca distanza di tempo l'una dall'altra con un fendente. E infine le telecamere poste in prossimità di via Durazzo a favore del palazzo in cui è stata trovata morta la terza donna di una sessantina d'anni, anche lei prostituta di origini colombiane. È tempo di verifica anche delle testimonianze raccolte dagli investigatori nel quartiere. "Scendevo le scale, ho trovato il corpo di questa donna per terra sporco di sangue" "Era senza vestiti?" "Senza vestiti..." "E ha dato lei l'allarme?" "Ho dato subito l'allarme, si". "Ma lei non le aveva mai viste?" "Non si sono mai viste, mai mai mai". Fondamentali all'indagine anche gli esami autoptici disposti dalla magistratura per stabilire l'ora dei delitti e per rilevare tracce biologiche univoche, e dunque accertare se, ipotesi al vaglio degli inquirenti, si tratti di uno o più assassini. Un unico killer o un regolamento di conti tra gestori della prostituzione in guerra tra loro. Quel che è certo è la scoperta di una vita nascosta nel quartiere Prati, tra gli studi di illustri avvocati, commercialisti e investigatori privati, dove si pratica l'antico mestiere a due passi dalle aule di giustizia.