I carabinieri del RIS di Messina sono al lavoro nelle due abitazioni di Naro dove, nella notte tra giovedì e venerdì, sono state uccise due donne Delia Zarniscu, 58 anni, e Maria Rus di 54, entrambe di nazionalità rumena. Gli esperti della scientifica dell'arma stanno concentrando il loro lavoro nella ricerca di impronte che possano appartenere al ventiquattrenne anche lui rumeno, fermato poche ore dopo il duplice femminicidio perché ritenuto responsabile. Ad incastrarlo, le testimonianze di diverse persone ed in particolare di un uomo con il quale il giovane si era recato a cena a casa di una delle due vittime. Adesso, si cercano impronte, tracce ematiche, qualsiasi elemento per provare con ancora più forza che il presunto assassino si sia trovato sul luogo del delitto. Intanto, il suo fermo in carcere è stato convalidato nelle scorse ore dal gip del Tribunale di Agrigento: è accusato di duplice omicidio, di vilipendio di cadavere, ma la posizione potrebbe ulteriormente aggravarsi dopo che verranno depositati i risultati delle autopsie. Sul cadavere di una delle due donne, infatti, sono stati ritrovati tagli compatibili con ferite causate da una lametta, non così gravi da provocare la morte, più probabilmente si è trattato di una forma di tortura prima del colpo di grazia.