L'agenzia europea del farmaco ha dato il suo via libera all'utilizzo anche sugli adolescenti tra i 12 ed i 15 anni del vaccino anti-Covid Pfizer-BioNtech finora autorizzato fino ai 16 anni e tutt'ora l'unico approvato per i minorenni, il preparato dicono dall'EMA si è dimostrato sicuro ed efficace e la risposta immunitaria è simile se non migliore di quella degli adulti. Identica anche la somministrazione: due dosi a distanza di almeno tre settimane così come i possibili effetti collaterali, generalmente lievi e che si esauriscono in pochi giorni. Toccherà ora ai singoli Stati decidere se e quando vaccinare gli adolescenti, l'AIFA dovrebbe esprimersi ad inizio prossima settimana. In Germania, già da lunedì, potrebbero cominciare le iniezioni. Anche se i più giovani sviluppano, di norma, forme di Covid asintomatico o comunque molto lievi, la loro vaccinazione viene considerata un passo fondamentale per bloccare la circolazione del virus e raggiungere l'immunità di gregge anche se non mancano voci critiche secondo cui prima di immunizzare gli adolescenti dei paesi più avanzati sarebbe prioritario piuttosto mettere in sicurezza anziani e vulnerabili nelle aree del mondo più in difficoltà. Quanto alla possibilità di usare due preparati diversi tra prima e seconda dose, dall'Agenzia europea arriva un cauto ottimismo basato sui risultati di due studi in corso. Non emergono grosse preoccupazioni sulla sicurezza, spiega Marco Cavaleri, Capo della strategia vaccinale dell'EMA e anzi se dopo una prima dose di AstraZeneca viene somministrato un vaccino mRNA sembra esserci una robusta copertura immunitaria. "É proprio sul preparato di Oxford arrivano delle novità incoraggianti, gli effetti collaterali si confermano in un caso ogni 100.000, ma diminuisce l'indice di fatalità segno di una maggiore consapevolezza di medici e infermieri.