Per 140 mila lucani, il miglior regalo di Natale è stata l’acqua. Nei giorni festivi, gli abitanti dei 29 Comuni, compreso il Capoluogo, da mesi alle prese con un’emergenza idrica senza precedenti, hanno infatti potuto godere ininterrottamente di questo prezioso bene di cui pure, la loro regione, è così ricca da cederne parte a quelle vicine. Terminate le feste, l’erogazione tornerà ad essere limitata a 12 ore quotidiane, dalle 6 alle 18, ma ci sono buoni motivi per sperare in un progressivo ritorno alla normalità. Innanzitutto, la neve caduta sui monti lucani. Non tantissima in realtà finora, ma sufficiente a far risalire il livello della diga della Camastra, simbolo di questa emergenza. L’invaso, sceso dai 6 milioni e mezzo di metri cubi del novembre 2023 agli appena 400 mila del mese scorso, oggi è arrivato a contenere 2 milioni e mezzo di metri cubi di acqua, e questo grazie anche alle pompe che da qualche settimana consentono di alimentare la diga con le acque del fiume Basento, la cui qualità, pur attestata dalle analisi ufficiali, continua a non convincere molte mamme, che hanno ritirato i loro figli dalle mense scolastiche. E poi ci sono i lavori sulla condotta di Brindisi di Montagna, che durante le festività hanno consentito di riparare una delle tante perdite in quello che per l’ISTAT è il primo tra gli acquedotti colabrodo italiani.