"II fai da te va bene, ma il fai da te, con le mani nude, non produce gli effetti". I sindaci della Calabria in fiamme, chiedono aiuto. Dalla desolazione di una foresta che non c'è più. Restano scheletri di alberi, cenere, nero. Il fuoco vola, percorre chilometri, va da una valle all'altra, devastando la montagna. Questo incendio, a pochi chilometri dalla costa Ionica, è incontrollato, nonostante le richieste di soccorso. Le forze non bastano, i Vigili del Fuoco si concentrano sulla vita delle persone a rischio, come è accaduto, dove, ancora prima dell'evacuazione, c'è stata la fuga. "Siamo arrivati, erano circa le 9 di sera. Siamo arrivati in fretta al cancello e già si vedeva che c'erano le fiamme altissime. C'era mio cugino, che già era qua da due o tre giorni e stava scappando: via, via, via, via". "Abbiamo trovato un Comune devastato, proprio tutto bruciato. Quindi questo ci fa veramente molto male, perché noi avevamo un Comune che era un fiore all'occhiello, con tantissimo verde e che se né andato distrutto". Quattro vittime in una settimana. Una nel piccolo centro di Grotteria, dove i roghi, vanno e vengono. I Vigili del Fuoco, non fanno in tempo a spegnere un focolaio, che ne spunta uno nuovo. Così, in tanti della Calabria, qui le istituzioni si sbilanciano: la convinzione diffusa, è che per la maggior parte dei casi, si tratta di incendi dolosi. Il Prefetto di Reggio Calabria, in visita a Grotteria, è stato chiaro. "Penso che gli incendi non si fanno da soli, Insomma, lo sanno tutti. O ci sta, può essere, o il dolo, o è una, comunque, criminale disattenzione da parte di qualcuno, che resta sempre criminale, anche se non c'è dolo".