Nuovi divieti più severi a Genova, che individua cinque mini zone rosse, dove l'incidenza del contagio da Covid-19 è alta. A partire dal centro storico per estendersi nel ponente del capoluogo, Sampierdarena, Cornigliano, Rivarolo, Certosa. Qui divieto assoluto di assembramento, comprese due chiacchiere tra amici che si incontrano per strada. Chiusi i centri sociali, culturali e ludici, vietate manifestazioni pubbliche e private. Stop ai distributori automatici di bevande e snack, e gli esercizi alimentari, si intende anche supermercati, dalle 21 alle 8 potranno restare aperti solo se garantiranno di non vendere alcolici. Abbiamo varato un'ordinanza che, come abbiamo sempre detto, interviene capillarmente nelle zone di maggior contagio, cercando di arrecare meno danno possibile all'economia fuori da quelle zone. Cerchiamo di contenere il Covid. Mini zone rosse che mettono a dura prova soprattutto la ristorazione veloce, perché qui, nei prossimi 29 giorni non si potrà nemmeno mangiare un panino seduti su una panchina, e il pranzo si dovrà portare in ufficio. Dove se le mangia le polpette? In studio da me, qui dietro. Da stamattina in effetti portano più a casa, non si fa più street food con il suo vero significato. A partire da stasera chiuderemo alle 9 e resteremo aperti dalle 9 in poi solo ed esclusivamente per le consegne a domicilio. C'è chi la prende con filosofia nella città vecchia. Se non ti fai venire l'isteria, cioè io e te adesso stiamo parlando, non è che scappo come una lepre, ti lavi le mani, ti metti una mascherina e vai. Ma a Genova, come in altre città italiane, resta il problema degli autobus affollati nelle ore di punta. Anche qui c'è chi deve aspettare la corsa successiva perché è difficile persino salire a bordo.