Antonio e Beppe vievano alla stazione Tiburtina. Un gruppo parrocchiale Li ha trovati lì, li ha sfamati e portati qui. Sono 5 i primi ospiti di un'ala dell'ostello don Luigi di Liegro, alla stazione Termini chiuso da novembre perché è stato focolaio del Covid.120 dei suoi 180 ospiti di allora sono risultati positivi al coronavirus. Buona parte dei suoi locali sono stati riaperti, stanze singole, ognuna con un letto singolo e il suo bagno all'esterno. Si possono ospitare fino a 60 persone per 10 giorni. All'ingresso il test sierologico, se negativo si entra, dopo cinque giorni un secondo test, al decimo il terzo. Passato il periodo di isolamento gli ospiti vengono portati in altre strutture. Questo è un progetto pilota per i senza fissa dimora, finanziato dalla Croce rossa italiana, attraverso una donazione. Cercare di fare in modo che non concludesse una attività storica per la città di Roma, ma anzi aumentarne la qualità, aumentare la possibilità di dare il servizio a chi si trova a vivere in condizioni di vulnerabilità estrema in uno dei momenti più difficili della nostra storia del nostro Paese. La Caritas offre i 63 volontari che saranno con loro giorno e notte. Fare il tampone iniziale, 10 giorni di isolamento, tampone finale e poi l'inserimento in una struttura comunitaria. Questa tipologia di struttura mancava assolutamente su Roma per i senza dimora. Sono 8000 i senzatetto che vivono per le strade di Roma, sotto il Tevere, sotto i porticati di San Pietro, sotto i cavalcavia, nello stadio Flaminio, in 12mila vivono in alloggi di fortuna, in roulotte o baraccopoli.