Questa è Nerola. Lo scorso 25 marzo è diventata “zona rossa”. I suoi 1.800 abitanti sono stati isolati in quarantena. Questi vicoli di pietra sotto il Castello Orsini sono stati sigillati e presidiati dall'Esercito. Nessuno poteva uscire né entrare dopo che 72 persone sono risultate positive al Covid-19. Focolaio del contagio questa casa di cura per anziani. Metà della popolazione è stata testata. Su 950 persone solo 7 sono risultate positive al coronavirus. I risultati dei test rapidi sono stati tutti confermati dal tampone. Nessun nuovo caso, Nerola riapre. Martedì è stato fatto il terzo tampone al personale della casa di riposo già risultato negativo. Anna è la cuoca. Era tra i positivi e asintomatici. Si è accorta di avere il Covid-19 solo dopo il tampone. La incontriamo mentre esce di casa per fare la spesa. “Non ho avuto i sapori e gli odori. Niente, nulla di nulla. Agli ultimi due tamponi sono risultata negativa, finalmente, oggi”. Qui si vive di agricoltura, di turismo, di bar, di piccoli esercizi commerciali. Si pensa alla “fase 2” e ci si organizza con progetti di rinascita. “La possibilità di poter fare un bando per agevolare quelle imprese e quelle attività nel nostro territorio che vogliono ripartire, che hanno la voglia di ripartire, con la consapevolezza che però qualcosa di profondo è cambiato. Le imprese, le attività che vorranno presentare al Comune un progetto potranno avere delle agevolazioni, un vero e proprio finanziamento”. Il Comune metterà la sua quota, circa 70 mila euro messi da parte in questi anni, investimenti a fondo perduto che andranno a chi presenta progetti concreti per ripartire. Come ad esempio Piero. Da sette anni e mezzo è il proprietario di questo ristorante in piazza. Chiuso da marzo, può fare solo consegne a domicilio. “Il decreto prevede che noi possiamo fare solo domicilio, per cui abbiamo bisogno di pensare a una rivisitazione del nostro lavoro. Di conseguenza penso che sfrutteremo questa bella iniziativa che magari ci permetterà di comprare un furgone”. Silvia è una delle estetiste del paese, anche lei presenterà domanda per aderire al bando. “La mia attività è chiusa dal 7 di marzo e nonostante tutte le norme igienico sanitarie che ho sempre osservato, ovviamente alla riapertura avrò bisogno di vetri che separano me operatore dalle mie clienti”.