"Tutto in una volta è uscita un'onda esagerata, qualcosa di estremo che ha passato altezze diverse da un metro a tre, tutto in una volta, portando con sé detriti." Alessio è cresciuto nell'azienda agricola del padre alle porte di Faenza che oggi gestisce lui. "Sono pieno di detriti. Purtroppo ci sono anche delle file rovesciate, delle piante distrutte." 15 ettari coltivati a mele e kiwi gialli. "Devo togliere lo sporco, togliere la mela e sperare che la mela non sia rovinata." "E come si toglie lo sporco?" "Con le mani." "Ce l'avete un mese per pulire basta per poi raccogliere?" "No. Siamo in piena raccolta." I filari sono ricoperti di fango e sporcizia, portati dal torrente Marzano. "L'ondata che si è creata, portandosi dietro tutti questi residui, che sono un po' strani che ci siano, perché essendoci stata un'alluvione l'anno scorso, ci immaginavamo tutti che i fiumi fossero più puliti, invece purtroppo non sono stati puliti, non so per causa di chi, però la non pulizia ha portato un gran residuo in tutto l'impianto molto più elevato rispetto all'anno scorso e quindi sì, è cambiato molto il problema e dovremo sicuramente adattarci." Dopo l'alluvione del 2023 Alessio si era rialzato. "E adesso sarei stato risarcito del resto della parte che che mi mancava, che mi spettava. Solamente che adesso io sono da capo." In provincia di Ravenna sono oltre 250 le imprese agricole che hanno subìto danni dall'alluvione di quest'anno. "In gran parte le stesse che nel maggio del 2023 avevano subìto questa alluvione molto forte." L'ipotesi di un'assicurazione obbligatoria non è sbagliata di principio, ci spiega. "Da anni abbiamo un sistema assicurativo per le nostre produzioni. Qui può succedere addirittura che questo tipo di assicurazione non viene neanche messo in campo. E' successo che le assicurazioni non ci hanno più dato la possibilità di assicurare per un rischio troppo troppo oneroso.".