"Presidente Savorani lei rappresenta un settore, quello della ceramica, che vede l'Italia leader nel mondo. Mi dica molto concretamente che cosa significa, per questo settore che vive di grandi consumi di energia, questo livello del prezzo del gas?" "Ci stiamo trovando delle bollette, noi in ceramica, che sono più della metà del fatturato. Quello che è successo in agosto non ha più misura. Cioè, noi siamo esportatori per l'85% di ciò che produciamo. L'anno scorso abbiamo esportato 5,6 miliardi, 5,7 miliardi, adesso con questi prezzi qua, col gas a 3 euro noi non sappiamo più che cosa fare. Stiamo implodendo dal punto di vista finanziario". "Come si salvaguarda la competitività?" "La Commissione Europea deve fare alcuni ragionamenti adesso. Innanzitutto bisogna che accetti di mettere il price-cap e quindi un limite massimo al prezzo. Perché qui non si capisce bene: questo TTF, che è il Borsino di riferimento, è lasciato libero di scorribande all'infinito, muovendo una quantità che riguarda, io credo non arrivi al 5% del gas consumato in tutta Europa che passa attraverso di loro e con quello, siccome la quantità piccola, subiscono degli effetti leva pazzeschi. Ma siam tutti matti? Dove sono le authority che controllano sta roba qua?" "Quindi lei dice: malgrado la guerra il prezzo risente anche di mancati controlli?" "La guerra è cominciata a febbraio, questo problema qua è nato l'anno scorso a luglio. Noi, per fortuna, a ottobre abbiamo chiesto cassa integrazione per motivi energetici e adesso, secondo me, ne verrà usata tantissima. Questa è la parte più dolorosa. Perché adesso le aziende non riaprono, non produrranno con questi prezzi qua".























