Il capoluogo di provincia più alto d'Italia è la città di Enna posizionata al centro della Sicilia. É stata inserita nella tabella E per l'accensione dei riscaldamenti come la città di Aosta. Le temperature in inverno, e soprattutto di notte, scendono sotto lo zero e la neve arriva puntuale. La crisi energetica deve essere combattuta in qualche modo ed è per questo che nei giorni scorsi il sindaco Maurizio Di Pietro ha emanato una delibera volta alla riduzione dei consumi. Un giorno di smart working, ad esempio, in tutti gli uffici comunali che non sono strategici per il funzionamento della macchina. Riduzione sensibile dell'illuminazione dei monumenti e soprattutto è stato dato il via all'assegnazione dei bandi per l'efficientamento energetico. "Abbiamo già deliberato una serie di misure in giunta comunale per affrontare, per l'appunto, l'emergenza e abbiamo stabilito, vado così per esempio, perché abbiamo fatto una serie di misure, quelle più significative io credo siano la riduzione dell'illuminazione pubblica di un'ora al giorno, lo spegnimento dei beni monumentali in determinate fasce orarie, quindi con un risparmio energetico su questo punto e lo smart working un giorno alla settimana per tutti gli uffici che non sono essenziali secondo il giudizio dell'Amministrazione comunale. Noi abbiamo avuto quest'anno un aumento sulle tariffe per utenze di quasi un milione di euro, ma la stima che gli uffici di ragioneria hanno fatto all'Amministrazione è a condizioni invariate, cioè quelle che abbiamo oggi, oggetto di considerazione, un aumento di due milioni di euro". Ma il grido di allarme degli esercenti è forte, se non interverrà il Governo molte attività dovranno chiudere. I costi di energia e gas soprattutto in zone fredde come Enna sono diventati sempre più insostenibili. "In tanti hanno deciso di chiudere bottega, di abbassare le saracinesche, lei sta continuando ad andare avanti ma per quanto si può resistere?" "Onestamente credo per ben poco perché adesso comincia l'inverno tra un po' sarà il mese di novembre che, soprattutto nella ristorazione, è il mese peggiore dell'anno, si ferma anche il turismo per cui quel po' che potevamo raccogliere dai turisti viene a mancare e ovviamente anche le famiglie che vorrebbero andare a mangiare una pizza o a mangiare qualcosa fuori con i loro cari con quello che devono pagare non riescono più a sostenere neanche una piccola spesa".























