I casi sospetti di epatite sconosciuta tra i bambini sono 190 in tutto il mondo secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. L'Organizzazione Mondiale della Sanità indaga, in particolare, sui 17 bambini, meno del 10% dei casi finora, che hanno richiesto un trapianto di fegato tra tutti i casi, ma purtroppo non ce l'ha fatta. Si tratta di bambini che molto spesso, in assenza di febbre, riscontrano tutti un'infiammazione del fegato e un improvviso colorito giallo della cute. In Italia, siamo in una fase di allerta; la pediatria di famiglia ha attivato una rete di sorveglianza nazionale. I casi che sono compatibili a quelli descritti nel Regno Unito e in altre parti del mondo sono quattro, altri sono in osservazione quindi non sono numeri in Italia al momento preoccupanti. Ognuno presenta delle caratteristiche tipiche da epatite senza chiare origini di natura virale. L'età maggiore di incidenza dai 3 ai 6 o 7 anni. Tra i casi sospetti italiani, anche un bambino di Prato curato qui. Al momento, il bambino non è più in rianimazione, le sue condizioni sono stabili e in continuo miglioramento. Non ci sono elementi che suggeriscono la connessione tra la malattia e la vaccinazione contro il Covid. Anzi, diverse considerazioni porterebbero ad escluderla. Secondo l'Istituto Superiore della Sanità che ritiene anche improbabile l'ipotesi che sia un adenovirus a causare l'epatite. Al momento, non c'è nulla che si discosta da quello che è l'andamento normale di quello che avviene in Italia; però è giusto essere preparati perché quello che viene segnalato in Gran Bretagna e in altre nazioni è meritevole della massima attenzione; quindi, essere pronti a delle situazioni che potrebbero maturare anche nel nostro Paese è assolutamente doveroso e giusto.























