Senza mai staccarsi dalla preziosa valigetta con cellule staminali o con midollo osseo, Massimo Pieraccini ha preso migliaia di aerei, è salito su più treni per portare la vita in cinque continenti. Ha messo in contatto donatori e riceventi con il Nucleo operativo di Protezione civile di Firenze e sarà uno dei 32 premiati per il suo impegno dal Presidente Mattarella. “Se l'aspettava? No. Mi ha detto che pensava a uno scherzo ieri quando l'hanno chiamata dal Quirinale”. “Obiettivamente, sì, quando la signora mi ha chiamato dal Quirinale io ho detto: ma state scherzando, mi state prendendo in giro? Invece poi ho avuto modo di appurare che era tutto vero e quindi la mia grandissima gratitudine al Presidente Mattarella per questo riconoscimento, per aver saputo individuare questa piccola realtà italiana, che però ha portato il nome dell'Italia davvero in tutto il mondo”. Mai una missione fallita, mai una missione rifiutata. Non sempre tutto è andato liscio. Ha dovuto discutere in aeroporto per evitare i raggi X e proprio come Babbo Natale una volta ha recuperato il prezioso dono perfino in Lapponia. “Proprio un anno fa di questi tempi una delle nostre missioni mi ha portato in Lapponia. E' stata una bella esperienza perché andare a prendere un dono nella città dove normalmente si fabbricano i doni, almeno nell'immaginario, è stata una bella esperienza”. 26 anni di missioni, più di 10 mila vite salvate. Quasi mai conosce i destinatari del suo carico e quasi mai, quindi, viene ringraziato. Lo facciamo tutti insieme con il Capo dello Stato, augurando a Massimo e agli altri volontari ancora buoni viaggi.