Ci sono ancora per strada i pezzi di lamiera dell'autocisterna esplosa all'interno del distributore di benzina venerdì mattina nel quartiere Prenestino di Roma. Una deflagrazione che ha sconvolto il quartiere, danneggiato molte abitazioni e creato problemi anche per la qualità dell'aria, e soprattutto decine di feriti. Sono stabili le condizioni dei due più gravi di 67 e 58 anni ricoverati all'ospedale Sant'Eugenio. Intanto va avanti l'inchiesta aperta per lesioni e disastro colposo, gli inquirenti stanno investigando sull'eventuale mancato funzionamento dell'impianto antincendio. Sul posto restano le Forze dell'ordine che presidiano l'area anche per evitare atti di sciacallaggio. I cittadini di tutta la zona si sono mobilitati per liberare le proprie case dai rifiuti, ma anche per dare una mano a rimettere a posto, per esempio il centro estivo di via Ferraironi, mentre la scuola di via Balzani sembra che per ora non possa riaprire per i gravi danni subiti. Tra i primi a muoversi da subito dopo l'esplosione anche Don Roberto Landi, il parroco della zona, anche la sua Chiesa è rimasta danneggiata. "Abbiamo provveduto a 200 pasti e centinaia e centinaia di bottiglie di acqua minerale e barrette energetiche. La nostra parrocchia, la nostra struttura, come tutti i palazzi qui è stata investita dalla deflagrazione e abbiamo avuto anche noi quasi le stesse problematiche. Quindi ci sono state tapparelle divelte, vetri rotti, due porte d'ingresso che si sono quasi staccate e tante altre piccole cose, calcinacci sull'area degli altari, eccetera. .