Se ne sono andati nello stesso momento, senza rivedere più la luce, mentre lavoravano a 40 metri sotto il livello del Lago di Suviana, travolti dall'esplosione alla centrale elettrica Enel Green power. Aveva 35 anni Vincenzo Franchina, la più giovane delle vittime. Siciliano della provincia di Messina, era un elettricista industriale ed era in trasferta, lontano da casa, solo per svolgere il suo lavoro. Come le altre vittime. A maggio Vincenzo avrebbe festeggiato un anno di matrimonio con la sua Enza. Sulle sue pagine social, tra le foto di amici e del suo recente matrimonio, anche molti stralci dei testi di Vasco o Ligabue, di cui probabilmente era appassionato. In quel mare di fuoco e acqua scatenatosi tra i piani -8 e -9 della centrale, se n'è andato anche Mario Pisani, 73 anni, il più anziano. Ex dipendente Enel, residente in un paesino del tarantino, era anche lui in trasferta, ma come consulente esterno, vista la sua grande esperienza nel settore dell'impiantistica. Pavel Petronel Tanase, invece aveva 45 anni, era nato in Romania ma viveva a Settimo Torinese da molto tempo. La squadra era composta da 12 operai, quasi tutti di ditte esterne. Lavoratori più giovani affiancati a lavoratori più anziani. Un gruppo coeso lo descrive il ristoratore del locale a pochi metri dalla centrale che come ogni giorno aveva servito loro il pranzo. Poco prima di quel boato.