Incassata la garanzia della continuità aziendale, i lavoratori del siderurgico attendono ora di capire, se e come, il Governo riuscirà nel divorzio consensuale da Arcerol-Mittal evitando quell'amministrazione straordinaria, che qui a Taranto, nel 2015, costò perdite pesantissime alle imprese dell'indotto, che mantengono il loro presidio davanti ai cancelli dell'acciaieria, e qui va il pensiero del Sindaco Rinaldo Melucci, che sull'affidabilità del socio franco-indiano, aveva espresso dubbi sin dall'inizio. "Serve con urgenza mettere in sicurezza i crediti dell'indotto, serve dare una prospettiva seria. Ma la prospettiva non può che essere la trasformazione tecnologica degli impianti. Dobbiamo decarbonizzare, ce lo chiede Bruxelles per evitare che i fondi che impegniamo vengono costretti nella logica degli aiuti di Stato e quindi vadano incontro a infrazione." Cambia poco invece per il fronte ambientalista, che nelle ultime settimane è tornato a puntare l'indice contro le emissioni del siderurgico. "Rimane il grave problema dell'incremento del benzene oltre i picchi, c'è proprio un trend evidente nel quartiere Tamburi, nella centralina di via Orsini, proprio nella centralina Arpa più vicina all'Ilva. E questo è un trend preoccupante, perché il benzene è un cancerogeno certo ed è correlato, ad esempio, alle leucemie.".