Prosegue lo stato di agitazione all'ex Ilva di Cornigliano dov'è scattato il primo giorno di Cassa integrazione ordinaria per i 981 lavoratori a Genova e per i 4000 a Taranto. Dopo gli scioperi e la tensione dei giorni scorsi, il ministro del lavoro, Andrea Orlando, è arrivato nel capoluogo accolto con fischi e contestazioni da un gruppo di operai ai cancelli della ArcelorMittal. Bisogna rispondere con i fatti, ha detto il ministro del lavoro Orlando uscendo dalla fabbrica, prima di raggiungere le acciaierie, il tavolo in prefettura con le istituzioni. Arriva anche la telefonata del premier Draghi che conferma la volontà del Governo di investire sull'acciaio. L'8 luglio l'incontro al Mise a Roma. "Darà delle risposte strutturali alle domande che ancora incombono sulla filiera dell'acciaio e anche sullo stabilimento di Genova." Una cassa integrazione che i lavoratori definiscono illegittima e che l'Inps dovrà verificare. "Se la necessità di fare una verifica su tutti i siti, sulla congruità o meno della Cassa integrazione, a fronte di una situazione di mercato in espansione." "É l'unica consolazione che abbiamo avuto e che grazie anche alla nostra mobilitazione si è mosso qualcosa e qui dimostra che tante volte Davide contro Golia può anche riuscire, anche in questo mondo in cui l'economia corre." "Di qua all'8, ci aspettiamo, così ha detto anche lui, delle novità, un insediamento del nuovo CDA entro fine mese, i primi di luglio? E poi la discussione ce l'auguriamo, quella sì, seria, schietta, su un nuovo piano industriale." Confermata la volontà di tornare in fabbrica in attesa di eventuali nuove forme di protesta. Se l'azienda dovesse inviare le prime lettere di messa in Cassa integrazione ordinaria, non ancora spedite, al momento si procede con la Cassa Covid che garantisce la rotazione e le 10 giornate di lavoro per ciascun operaio.