Il muro contro muro andato in scena a Verona tra tradizionalisti cattolici e sostenitori della famiglia, declinato in forme diverse non piace ai Vescovi. Al Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Gualtiero Bassetti, lo spettacolo offerto dai due fronti, gli uni contro gli altri armati, non è andato giù. Riusciamo a dividerci su tutto, a contrapporre le piazze persino su un tema prioritario come quello della famiglia. Senza venir meno ai principi aiutiamoci a mettere a punto un pensiero sulla famiglia per questo tempo. Il Sindaco Scaligero Federico Sboarina, agita il cartellino rosso per Luigi Di Maio, che aveva bollato la kermesse della destra degli sfigati. Se esistesse il DASPO urbano per le offese arrecate a Verona Di Maio lo rischierebbe "Non venga a Vinitaly". Parole che fanno da corollario alle scintille tra Movimento 5 Stelle e Lega. Ora la battaglia tra i partner di Governo si sposta sul disegno di legge Pillon con il Sottosegretario grillino, Vincenzo Spadafora, che vuole rottamarlo. "Il ddl su separazioni e affido condiviso è chiuso", ha affermato. "Quel testo non arriverà mai in aula, è archiviato". E il Movimento trova sponde anche nell'opposizione. Guardi, sul Pillon io sono profondamente contraria non è che sono felice. Credo che sia un provvedimento totalmente sbagliato Anche voi siete totalmente contrari. Direi proprio di sì, però vorrei partire dalle proposte. Intanto proprio... Però diceva non vedrà mai la luce quel disegno di legge. Assolutamente no. Per Matteo Salvini, invece, il ddl Pillon è un buon punto di partenza. "Forse Spadafora non lo sa" attacca "però è pieno di bambini che vengono usati dagli adulti per i propri litigi e non è giusto". Non solo. I Capigruppo leghisti per accelerare le adozioni hanno presentato una proposta di legge per l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulle case famiglie che rallentarebbero la trafila. Un altro fronte aperto è quello del cosiddetto codice rosso per le donne che subiscono violenza. Nelle prossime ore il provvedimento sarà nuovamente in aula alla Camera e le norme sul revenge porn non dovrebbero incontrare ulteriori ostacoli. Resta, invece, ancora da sciogliere il nodo sull'allineamento leghista sulla castrazione chimica che divide i gialloverdi.