"Sono state accertate le responsabilità", scrive la Suprema Corte e questo al di là del rammarico per una Cassazione che avrebbe potuto chiudere definitivamente l'incartamento per la storia di Viareggio è un fatto soddisfacente per i familiari delle vittime. Alle 32 persone bruciate nelle loro case dallo scoppio di una cisterna contenente GPL è andato il pensiero durante la lettura della quinta sentenza. Per la prima volta anche Marco Piagentini, il corpo segnato dalla tragedia ricorda la sua famiglia che non c'è più: "Stefania aveva 40 anni era mia moglie, Luca aveva 4 anni era mio figlio e Lorenzo aveva 2 anni. Di fronte a questa immane tragedia, di fronte a questa strage non si può pensare che la Giustizia non faccia il suo corso e la nostra battaglia è arrivata proprio da questo dolore". L'unico a varcare le soglie del carcere "Dopo 15 anni sulla graticola" ha commentato la difesa, è stato Vincenzo Soprano ex AD di Trenitalia. "Noi sulla graticola, anzi sul fuoco ci stiamo tutta la vita, è da 15 anni che ci stiamo e continueremo a starci finché non andremo a raggiungerli quindi questo, non è giusto? e beh, anche noi avremmo avuto piacere che il processo fosse durato meno ma non è certo dipeso da noi". Nei prossimi giorni la l'associazione Il Mondo che Vorrei tornerà a chiedere l'annullamento del cavalierato del lavoro a Mauro Moretti, insieme ad altri condannati limitatamente alle attenuanti il suo procedimento tornerà in appello ma "La verità dicono i familiari è già stata scritta, marchiata a fuoco".