La notizia è stata definita sensazionale. Approvato dall'FDA un farmaco contro l'alzheimer, ma ci sono diversi ma, la questione è sicuramente più complessa, ed è importante essere cauti su un argomento così delicato. La comunità scientifica, dal momento che il farmaco era già stato fermato, non è omogenea, c'è chi grida al miracolo ma anche chi, molti per la verità, invitano alla cautela. "Quindi, questo stesso farmaco ha alle spalle, diciamo, due studi interrotti per futilità, che vuol dire che non erano andati bene. E, adesso, con una serie di analisi che sono state fatte a posteriori sullo stesso tipo di popolazioni, invece, la Food And Drug Administration si è convinta che possa portare un beneficio maggiore del rischio a cui espone. Quindi, chi si occupa di valutazione dei farmaci: Agenzia, Regolatori e resto del mondo si chiede qual è stata la ragione per cui adesso questa cosa...sono cambiate, insomma, questa, è cambiata questa posizione. Il rischio è di creare un'enorme attesa senza avere, in realtà, uno strumento di cura". Secondo l'Ente Americano, che comunque ha chiesto un nuovo test clinico, la terapia messa a punto da Biogen ha le potenzialità per rallentare il decorso della malattia. La decisione dell'FDA è stata presa, però, nonostante l'opposizione della Commissione Indipendente di Esperti dell'Agenzia e di altri esperti in materia di Alzheimer, secondo i quali non ci sarebbero prove sufficienti a dimostrare che il farmaco possa veramente aiutare i pazienti. Il punto è che le famiglie coinvolte sono molte e il rischio è creare speranze in situazioni molto difficili. "Quando un farmaco del genere entra nel mercato, uno: è difficile fare degli studi di conferma, perchè il farmaco è già a disposizione; due: questi studi comunque richiedono del tempo e non si sa a quel punto se effettivamente si fa più bene o più male ad averlo già a disposizione".